Il Carcerato

Sempre con il pane secco o raffermo, abbinato però a rigaglia (scarti ed interiora) di manzo, messi a cuocere insieme con odori e spezie, si prepara il Carcerato, così denominato perché si narra che per i detenuti delle carceri pistoiesi di Santa Caterina in Brana, venissero cucinati scarti della macellazione per realizzare un pasto più completo di pane ed acqua. Ciò era reso possibile poiché il carcere era vicino al mattatoio comunale.
Altro piatto semplice ma prelibato è il Peposo, come quello rappresentato in foto qui a lato.

< Torna alla lista
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.