Da Pistoia, la montagna sul versante orientale

Se da Pistoia seguiamo la SS64 ci indirizziamo verso Bologna; questa parte di territorio è interessata dalla storica Ferrovia Porrettana che fu il primo collegamento attraverso l’Appennino, fra la Toscana e l’Emilia Romagna. Inaugurata nel 1864 dal Re Vittorio Emanuele II, al tempo fu considerata opera di enorme portata ingegneristica, con le sue 47 gallerie e 35 fra ponti e viadotti, per una lunghezza totale di 99 chilometri.

Chi preferisce percorrere questa strada in auto, ha ottime opportunità di visita e bei paesaggi; quest’area è interessata dall’antica Via Francesca della Sambuca, variante sul crinale tosco-emiliano dell’itinerario principale della Via Francigena (nel borgo di Collina, dopo il traforo, è possibile vedere evidenziati tratti di questa antica strada).

Facendo una variazione di percorso, superata la località di Pavana/Ponte alla Venturina, invece di proseguire per Porretta Terme potete costeggiare il fiume Reno percorrendo la SS 632 che trovate alla vostra sinistra. Strada facendo incontrerete paesi caratteristici quanto i loro nomi (Molin del Pallone, Lagacci, Frassignoni); la Statale 632 si ricongiunge, superata la stazione di Pracchia, alla Via Pistoiese. Siete nei pressi della Val d’Orsigna, una delle pochissime valli chiuse d’Italia, dove visse e passò gli ultimi giorni della sua vita il giornalista e scrittore Tiziano Terzani.

Orsigna, in particolare, ovvero il borgo abitato, è uno dei centri di maggior interesse ambientale e paesaggistico dell’Appennino Tosco-Emiliano; essere così isolata le ha infatti consentito di conservare la propria rara identità. La valle è meta di escursioni GEA (itinerario lungo 375 Km, suddivisibile in 28 tappe lungo l’Appennino, fra la Toscana e l’Emilia Romagna).

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